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Eventi del Pallio | Feste Propiziatorie |
Donna Olimpia: Maria Massicci
Principe: Lorenzo Carosi
Sartoria: Rione San Gnaco
Disegno: Tiziana Mastromatteo, Costumista EPC
Donna Olimpia Aldobrandini
Il costume è caratterizzato da un aderente corpino con una profonda scollatura che fa aprire un magnifico collo di pizzo, lavorato a segmenti di diversa altezza, che crea movimento intorno al volto. Le maniche imbottite, come era in uso all'epoca, sono trapuntate con fili d'argento e impreziosite da perle.
L'abito è completato da una ricca gonna con un sontuoso strascico. Impreziosisce notevolmente il costume un raffinato ed ampio mantello. All'epoca le grandi monarchie Europee tratteggiavano ed influenzavano la moda, per questo motivo forti sono le tendenze della moda inglese del periodo Elisabettiano.
L'elemento più importante e prezioso dell'abito è lo splendido ricamo eseguito a punto stuoia, per realizzarlo ci sono voluti oltre 1000 metri di filo e 3000 perle che lo decorano. Sono stati utilizzati 24 metri di broccato e 6 metri di raso in seta. L'esecuzione di questo sontuoso costume ha richiesto un impegno notevole, ci sono volute 600 ore di lavoro e 500 ore di ricamo.
Donna Olimpia: Marina Gonnella
Principe: Dario Raponi
Sartoria: Rione Jo Curso
Disegno: Tiziana Mastromatteo, Costumista EPC
Donna Olimpia Aldobrandini
Come sempre, nella confezione del prezioso abito, la ricerca di materiali, sempre più pregiati e raffinati, è stata minuziosa e attenta ai minimi particolari. Il costume è caratterizzato da un aderente corpino, con doppia manica ed un bellissimo collo a gorgiera che segue la scollatura, come era in uso all'epoca. Una ricca gonna con strascico completa l'abito. Infine il raffinato vestito viene ingentilito da un elegante mantello in organza chiara di seta. Il costume confezionato, con notevole abilità, cura e maestria sartoriale, dalla sartoria del rione storico del Corso, è stato arricchito da cento metri di passamanerie e da numerosi punti luce di cristallo. L'intera manifattura ha comportato seicento ore lavorative ed ha coinvolto, in un lavoro certosino, quattro sarte e un sarto della contrada. I tessuti scelti sono il damasco a disegni romboidali di color avorio e rosa cipria. Nella scelta dei materiali tessili e dei relativi disegni, nonostante le linee siano fortemente ancorate al periodo seicentesco, l'abito ha un sapore tardo rinascimentale.