Nasce a Roma nel 1967 da una famiglia toscana di artisti da diverse generazioni, (il nonno Leone, il padre Riccardo, lo zio, Marcello e la sorella Elena) Giovanissimo frequenta ‘università la Sapienza,l’atelier del padre ed espone nelle gallerie romane del Gabbiano (1991) e dell’Indicatore( 1995) Dal 1996 inizia ad esporre soprattutto all’estero, in particolar modo presso le gallerie “Steltman” di Amsterdam e New York, dove partecipa alla mostra ”European Figurative Art”; nel ‘97 ad Amsterdam, nel ‘98 a New York, nel ‘99, 2000, 2002, 2004, 2005,2007 ad Amsterdam dove viene presentata una sua monografia dal critico americano Donald Kuspit. Nel 2000 esegue l’ovale di navata per il Duomo di Pietrasanta. Nel 2001 partecipa alla mostra “Emozioni belliniane nella pittura contemporanea” presso il museo “Sandro Parmeggiani” di Cento (FE), e nel 2002 ad una antologica dal titolo “Miti e Vanità, dipinti di Giovanni Tommasi Ferroni”, con monografia curata dalla Prof.ssa Maria Censi. Dal 2003 esegue cento disegni per la “Divina Commedia” tiene una personale presso la galleria “il Tempietto” di Brindisi ed è presente nelle gallerie ad Amsterdam,presso l’archivio di stato di Parma, e “Davico” di Torino.Nel 2006 il Museo “Jan van der Togt” di Amstelveen (Olanda), gli dedica una ampia mostra antologica con una monografia e testo di Philippe Daverio. Espone al Museo” Sandro Parmeggiani” per un’antologica sui Tommasi Ferroni (Riccardo, Elena e Giovanni) ed espone presso il museo di Bou Tou in Cina. Ha inoltre insegnato presso il “Rome Center of Liberal Arts” dell’università “Loyola”di Chicago. Attualmente vive e lavora tra Roma e Pieve di Camaiore (LU).
DESCRIZIONE DEL PALLIO
Un giovane cavaliere con superbo cimiero trattiene con la sinistra un destriero nervoso e scattante dal collo crinito e narine aperte , mentre la destra armata di un corto pugnale inoffensivo addita l’ azzurra visione di monti Lepini lontani rivestiti di pallida luce. Oltre l’alone la vittoria lontana e la gloria! Fasci di luce ravvivano questo scenario essenziale,che man mano rivela colori cangianti tra il rosso scuro, che investe la fortezza medievale, e le sciabolate di luce che esaltano la tipica rappresentazione equestre, che si ammira in tante piazze italiane. In basso, sul lato destro, emerge una figura ieraticamente silenziosa e solenne: mitra puntita, pastorale lungo e ricurvo, piviale solennemente barocco. E’ sant’Agostino, vescovo di Ippona e patrono di Carpineto, l’uomo del dialogo e delle confessioni, che sembra intrattenersi a dialogare con il cavaliere , che a forza trattiene il destriero nell’atto di una ricerca del dialogo.
Italo Campagna
DESCRIZIONE DEL PALLIO
Un giovane cavaliere con superbo cimiero trattiene con la sinistra un destriero nervoso e scattante dal collo crinito e narine aperte , mentre la destra armata di un corto pugnale inoffensivo addita l’ azzurra visione di monti Lepini lontani rivestiti di pallida luce. Oltre l’alone la vittoria lontana e la gloria! Fasci di luce ravvivano questo scenario essenziale,che man mano rivela colori cangianti tra il rosso scuro, che investe la fortezza medievale, e le sciabolate di luce che esaltano la tipica rappresentazione equestre, che si ammira in tante piazze italiane. In basso, sul lato destro, emerge una figura ieraticamente silenziosa e solenne: mitra puntita, pastorale lungo e ricurvo, piviale solennemente barocco. E’ sant’Agostino, vescovo di Ippona e patrono di Carpineto, l’uomo del dialogo e delle confessioni, che sembra intrattenersi a dialogare con il cavaliere , che a forza trattiene il destriero nell’atto di una ricerca del dialogo.
Italo Campagna